Ted Bundy: Fascino criminale- Recensione

Il 9 maggio 2019, esattamente 40 anni dopo l'inizio del processo, è uscito nei cinema il film "Ted Bundy: Fascino criminale" (il titolo originale, "Extremely wicked, shockingly evil and vile", riprende una frase pronunciata dal giudice che emise il verdetto), in cui si racconta la storia del caso Bundy.

Il film non racconta la storia dal punto di vista di Ted, ma segue il racconto di Liz, la sua fidanzata "storica" e ci propone l'immagine che i media davano di Bundy: un uomo bello, troppo bello per poter essere un serial killer, divertente e pieno di risorse, non certo un possibile assassino. Il caso Bundy è stato estremamente complesso e ha sconvolto l'immaginario collettivo riguardo la figura del serial killer ed è proprio questa l'immagine che Joe Berlinger, il regista, mette in scena: Ted come lo dipingevano media, in forte contrasto con chi era realmente.
Ovviamente il film non difende in alcun modo Bundy, anzi lo condanna, ma ci mostra la figura del serial killer, un personaggio molto amato dalla cultura di massa (basti pensare all'infinità di serie tv che ci sono sull'argomento), in modo diverso: non come il "brutto e cattivo" che siamo abituati a vedere, ma come un uomo affascinante che indubbiamente attirava gli sguardi delle ragazze e la cui bellezza, in una società il cui permane, seppur inconsciamente, l'ideale greco del "kalos kai agathos" (bello e buono) rendeva difficile crederlo colpevole ed era l'arma che utilizzava per attirare le ragazze e spesso per farle salire in macchina con lui. Per tutto il film Ted Bundy sembra essere innocente nonostante l'infinità di prove che ci sono contro di lui, proprio come accadde nel vero processo e solo alla fine il regista ci mostra quanto lui fosse crudele.

Come ho già detto prima, comunque, il film racconta la storia dal punto di vista di Liz (interpretata da Lily Collins), fidanzata "storica" di Ted, sua compagna di vita per molti anni e la donna che lui stava per sposare; si parla della difficoltà della donna nell'accettare che l'uomo con cui aveva condiviso tutto per molti anni, che si era occupato più e più volte di sua figlia (la bambina era nata dalla precendete relazione di Liz con un altro uomo e quindi Bundy non era il padre biologico), ma anche il senso di colpa perchè, in fondo, lei sapeva che c'era qualcosa che non andava in lui e lo dimostra il fatto che fu proprio lei a dare il suo nome alla polizia (anche se di primo acchito lui era fuori dalla lista dei sospettati).

Già solo per l'argomento trattato il film ha fatto parlare molto di sè e ha ricevuto svariate critiche, come il fatto che l'attore scelto per interpretare Ted Bundy fosse Zac Efron (indubbiamente un sex simbol) o che Bundy sembri innocente per quasi tutta la durata del film, ma questa è l'immagine che sia i media sia Ted sembravano dare durante tutto il caso. Il processo fu storico poichè venne trasmesso in tv e, per quanto paradossale, furono moltissime le ragazze che andarono ad assistere dal vivo, dettaglio che nel film viene mostrato. Inoltre Joe Berlinger ci mostra chiaramente la grandissima abilità di Bundy nel manipolare le persone, come fece con quella che poi diventerà sua moglie, Carol Ann (interpretata dalla bravissima Kaya Scodelario) e della sua sicurezza nel fatto che avrebbe vinto il processo.
Il regista ha studiato approfonditamente il caso (è sempre lui ad aver diretto la serie Netflix "The Ted Bundy tapes") e nel film questo emerge chiaramente: non solo il trucco e l'acconciatura hanno reso Zac Efron praticamente uguale al serial killer, ma gli abiti sono identici a quelli di Bundy e i gesti che compie nelle scene del processo sono esattamente gli stessi che si vedono nelle immagini originali.

In sostanza, "Ted Bundy: Fascino criminale" è un film intenso e sicuramente non facile da guardare (non a causa di scene violente perchè di quelle non ce ne sono, ma per l'intensità della storia), che ha alle spalle uno studio accurato del caso raccontato e che ci mostra non tanto la ferocia di un serial killer quanto la difficoltà di chi lo ha amato senza conoscere questo suo lato (anche se nel film così come nella storia vera ci sono diversi momenti in cui questo suo lato sembra essere sul punto di fuori uscire, vedi la scena in cui lui squadra Liz come a decidere se ucciderla o meno)e quanto sia difficile per queste persone accettare il fatto che fossero impotenti di fronte alla sua ferocia e che niente di ciò che avrebbero potuto fare avrebbe cambiato la situazione.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  -A

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