Aladdin- Recensione
Erano in molti ad attendere il remake, sempre firmato Disney, di "Aladdin", ma devo ammettere che io non ero tra quelli: sarà perchè, nonostante io abbia visto il cartone innumerevoli volte e conosca praticamente a memoria tutte le canzoni, non sono mai stata particolarmente legata a questa storia e non avevo grandi aspettative su questo remake, tanto che non avevo neanche in programma di andare a vederlo al cinema, salvo poi non aver niente da fare un sabato sera. E non appena è iniziato il film me ne sono follemente innamorata.
La storia è la stessa del cartone, salvo qualche piccola modifica che lo ha reso il migliore remake Disney: Aladdin, un comune ladruncolo che ruba non per volere, ma per necessità, si imbatte in una giovane ragazza che sembra essere nei guai, la salva e scopre di essere innamorato di lei, ma che non sa essere la principessa Jasmine poichè lei si spaccia per una dama di corte. Quando scopre che la sua scimmietta ha rubato un bracciale alla ragazza, Aladdin non ci pensa due volte ad introfularsi nel palazzo per restituirle l'oggetto a lei tanto caro, ma mentre si avvia verso l'uscita viene catturato dalle guardie di Jafar, il gran visir che intende sfruttarlo per entrare in possesso di una lampada magica sepolta nella caverna delle meraviglie. Annebbiato dalle promese che il gran visir gli fa, il giovane Aladdin si avventura in questa missione, ma le cose non vanno esattamente come previsto e alla fine si ritrova ad essere lui quello in possesso della lampada e padrone del genio al suo inteno, il quale essaudirà tre dei suoi desideri.
Il cambiamento principale apportato nel film riguarda il personaggio di Jasmine: poichè è ragazza non può diventare sultano di Agrabah, ma lei non solo rifiuta tutti i pretendeti (proprio come nel cartone), ma insiste affinchè il padre cambi la legge che le impedisce di regnare e faccia di lei il suo erede; molto forte e intensa la canzone "Speechless" (in italiano "La mia voce", cantata da Naomi Rivieccio) che fa di lei la principessa più femminista e coraggiosa di tutte. A livello estetico il film è davvero bellissimo: i costumi, soprattutto quelli di Jasmine, sono mozzafiato e la città di Agrabah è così realistica che si ha quasi l'impressione di camminare per le sue vie, avvolti dai profumi di spezie orientali e dai rumori del mercato; le canzoni sono estremamente fedeli a quelle del cartone, soprattutto per quanto riguarda il doppiaggio in italiano, che in altri casi (vi dice niente "La bella e la bestia", remake del 2017 diretto da Bill Condon?) aveva finito per essere inascoltabile.
Il regista Guy Ritchie ha apportato qualche piccola modifica nel finale che ha reso il film un remake perfettamente riuscito e con un'ombra femminista di cui il cinema, e non solo, ha un incredile bisogno e ho apprezzato moltissimo la scelta del cast, composto quasi interamente da attori di origini arabe (in primis Mena Massoud, interprete di Aladdin) che ha reso il film estremanente realistico e che, per quanto scontata potesse sembrare, non era una decisione così scontata. Pertanto, se ancora non lo avete visto, correte a guardarlo e perdetevi nelle magiche Notti D'Oriente......
-A
Commenti
Posta un commento