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C'era una volta a... Hollywood- Recensione spoiler

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Il 18 settembre è uscito nei cinema italiani, dopo praticamente due mesi dall’uscita in America, il nuovo e attesissimo film di Quentin Tarantino, “C’era una volta a… Hollywood”, che vede come protagonisti Leonardo DiCaprio e Brad Pitt accanto ad una magnifica Margot Robbie. Il film racconta la storia di Rick Dalton, un attore dal passato abbastanza glorioso la cui carriera sta giungendo al termine per colpa dell’alcolismo e di alcuni film sbagliati; Rick è sempre in compagnia del suo stuntman, Cliff Booth, personaggio decisamente complesso e intrigante. Accanto a Rick Dalton, che in qualche modo rappresenta la “vecchia Hollywood”, quella che verrà pian piano messa da parte, si trasferisce una giovane coppia che rappresenta la “nuova Hollywood”, la gioventù e il futuro dell’industria cinematografica: il regista Roman Polanski e sua moglie Sharon Tate. Mentre Rick è impegnato sul set, Cliff, che è stato momentaneamente licenziato dal suo ruolo di stuntman a causa di una ris

Donne alla regia

Ho deciso di iniziare una nuova serie sul mio blog dedicata alle donne alla regia: purtroppo quello del regista viene considerato un ruolo prettamente maschile e nella maggior parte dei casi le pellicole più importanti non vengono affidate a donne. Nel 2018, quando venne candidata all’Oscar come miglior regista Greta Gerwig per il film “Lady Bird”, scoppiò la polemica perché in molti notarono che in 90 edizioni, lei era solamente la quinta regista donna ad essere candidata a questo premio e in molti notarono che di questa cinque solo una, Kathryn Bigelow, aveva effettivamente vinto la statuetta. Insomma, dopo questi eventi si parlò a lungo di incentivare le donne ad intraprendere questa carriera, ma a quanto pare erano solo parole buttate al vento perché l’anno seguente non c’era neppure una donna candidata per la celebre statuetta; ora in molti diranno che l’Oscar deve essere dato in base alla bravura del regista e non al suo sesso e pertanto, se solo gli uomini hanno

Donnie Darko- Recensione spoiler

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Di recente ho deciso di guardare questo film del 2001 che da anni volevo recuperare, ma che per un motivo o per l’altro non avevo mai visto; sinceramente non sapevo bene cosa aspettarmi perché le recensioni erano ottime, ma il film mi sembrava alquanto strano. Strano lo è di sicuro, ma è un vero e proprio capolavoro cinematografico. Il protagonista è Donnie Darko (interpretato da un meraviglioso Jake Gyllenhaal), un ragazzo che soffre di sonnambulismo e che si ritrova a vagare di notte per la città e, proprio per questo motivo, è in cura da una psicologa (anche se più avanti si scoprirà un altro motivo che lo ha portato dalla dottoressa, ma non vi dico niente). Le allucinazioni di Donnie sono causate da Frank, un coniglio decisamente inquietante che gli dice che il mondo finirà il 28 ottobre; una notte, mentre vaga per la città, il motore di un aereo si schianta proprio nella sua stanza e questo significa solo una cosa: Frank gli ha salvato la vita. Successivamente Donnie iniz

Un piccolo grande cambiamento

Domani sarà un giorno particolare nella mia vita: riconsegnerò le chiavi dell’appartamento in cui ho vissuto il mio primo anno di università; è una cosa strana da dire e so che molti penseranno “eh quindi? È solo una casa da fuori sede, che ci sarà mai di speciale?” e per certi versi hanno ragione, eppure mi fa strano pensare che da domani quella non sarà più casa mia. Nella mia vita non ho mai traslocato, non ho mai chiuso tutte le mie cose in delle scatole e abbandonato per sempre le pareti dentro cui ho vissuto, questa per me è la prima volta e mi da una strana sensazione: da domani quei muri sbiaditi non saranno più miei e già in questi giorni, quando sono passata per sistemare alcune cose, mi ha fatto strano non trovarci dentro i miei oggetti, ma solo asettici mobili vuoti.  Non è stato per niente facile vivere in quella casa perché d’inverno faceva davvero freddissimo e c’erano così tanti problemi che non mi basterebbe un quaderno intero per elencarli, però è stata la prim

Serie tv "feel good"

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Nella vita ci sono momenti difficili, in cui magari siamo più stressati che in altri o in cui semplicemente ci sentiamo giù di morale, poco motivati o infelici. È normale, può capitare a tutti e spesso ci sono delle serie tv che possono venire in nostro aiuto, risollevandoci il morale e aiutandoci a guardare le cose da un’altra prospettiva, magari più allegra. Ecco quindi i miei consigli riguardo le serie tv “feel good”: - “Modern Family” Estremamente divertente, leggera, veloce da guardare (ogni episodio dura circa 20 minuti e tendenzialmente non sono collegati tra loro) tratta con classe e simpatia diversi temi, dall’omosessualità ai vari stereotipi culturali il tutto seguendo le (dis)avventure di una famiglia molto poco tradizionale. Jay Pritchett, “patriarca” della famiglia con un’ex moglie alquanto pazza, si è risposato con una ragazza colombiana più giovane e molto sexy, che però ha un figlio nato dal suo precedente matrimonio; anche Jay ha avuto due figli dalla prima mo

Big Fish- Le storie di una vita incredibile- Recensione spoiler

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Un film di Tim Burton molto diverso dal suo solito stile in cui però è evidente il suo tocco: “Big fish” racconta la storia di Edward Bloom, un uomo che quando racconta la sua vita lo fa aggiungendo alcuni dettagli un po’ esagerati, fatto che fa innervosire suo figlio Will; mentre è in fin di vita, Edward inizia a raccontare tutta la sua storia, una storia che ha raccontato al figlio migliaia di volte e che è così assurda che sembra impossibile credergli, ma in realtà lui non fa altro che romanzare un po’ quella che è la realtà dei fatti. Nato in un piccolo paesino, Edward cresce molto più in fretta degli altri e pensa che ciò voglia dire che lui è destinato a grandi cose e così quando il paese viene “invaso” da un gigante che sembra cattivo, ma che in realtà non ha ancora trovato il suo posto nel mondo i due partono insieme per un avventura. Quando decidono di prendere due strade diverse che in realtà conducono allo stesso punto, il protagonista s’imbatte in una cittadina

I migliori film in costume

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La scorsa settimana abbiamo parlato delle migliori serie tv in costume mentre oggi parliamo di un altro mio grandissimo amore: i film in costume, naturalmente. Sin da piccola ho amato questo genere di film: ricordo le domeniche passate a guardare la trilogia di Sissi diretta da Ernst Marischka  negli anni ‘50, che vede una giovanissima Romy Schneider nei panni dell’imperatrice d’Austria e ricordo di aver passato ore ed ore a sognare di vivere in quell’epoca, indossare quegli abiti meravigliosi e passeggiare per i giardini del palazzo (ovviamente ero piccola e quindi ignoravo tutte le problematiche delle epoche passate ed il fatto che i film, così come le serie tv, tendono a romanzare il passato). Trovare dei buoni film in costume è comunque più semplice che trovare delle buone serie televisive, ma ecco comunque alcuni consigli. - “Royal Affair” Film danese di alcuni anni fa, vede tra i suoi protagonisti due celebri attori scandinavi: Alicia Vikander (premio oscar come migli